Il downstream è dominio della navigazione Web, ma il P2P occupa comunque una sostanziale fetta della torta, oltre il 22 per cento. Nell'upstream è però il P2P a farla da padrone: il 61 per cento del traffico in upload consiste nei pacchetti che rimbalzano nelle reti decentrate per il file sharing. La mole del traffico generato dal P2P, suggerisce inoltre una ricerca di MultiMedia Intelligence rappresenta il 44 per cento del traffico globale, una mole di traffico che crescerà del 400 per cento nel giro di 5 anni contando anche sulla adesione di un'industria dei contenuti che abbraccerà il P2P come strumento distributivo.Nei giorni scorsi una ricerca condotta da un altra azienda specializzata in soluzioni di filetring metteva in evidenza come il materiale condiviso attraverso i servizi di hosting rappresentasse per i netizen un'allettante alternativa al P2P: a confermarlo ci sono i dati Sandvine, che mostrano come i servizi di storage online si stiano facendo largo nelle percentuali di traffico, mantenendosi comunque sotto al 5 per cento sia nel upstream che nel downstream. Nonostante Sandvine sia alla ricerca di clienti che sembrano languire, i dati rilasciati appaiono decisamente più moderati rispetto a quelli forniti da altre fonti che, tracciando le percentuali su parametri differenti, non esitavano, fino a una manciata di mesi fa, ad attribuire al P2P la responsabilità del 90 per cento del traffico. La cautela nel maneggiare i dati evidentemente resta d'obbligo.
La Chat dei Pirati
venerdì 24 ottobre 2008
Il P2P è sovrano dell'upload
Il downstream è dominio della navigazione Web, ma il P2P occupa comunque una sostanziale fetta della torta, oltre il 22 per cento. Nell'upstream è però il P2P a farla da padrone: il 61 per cento del traffico in upload consiste nei pacchetti che rimbalzano nelle reti decentrate per il file sharing. La mole del traffico generato dal P2P, suggerisce inoltre una ricerca di MultiMedia Intelligence rappresenta il 44 per cento del traffico globale, una mole di traffico che crescerà del 400 per cento nel giro di 5 anni contando anche sulla adesione di un'industria dei contenuti che abbraccerà il P2P come strumento distributivo.Nei giorni scorsi una ricerca condotta da un altra azienda specializzata in soluzioni di filetring metteva in evidenza come il materiale condiviso attraverso i servizi di hosting rappresentasse per i netizen un'allettante alternativa al P2P: a confermarlo ci sono i dati Sandvine, che mostrano come i servizi di storage online si stiano facendo largo nelle percentuali di traffico, mantenendosi comunque sotto al 5 per cento sia nel upstream che nel downstream. Nonostante Sandvine sia alla ricerca di clienti che sembrano languire, i dati rilasciati appaiono decisamente più moderati rispetto a quelli forniti da altre fonti che, tracciando le percentuali su parametri differenti, non esitavano, fino a una manciata di mesi fa, ad attribuire al P2P la responsabilità del 90 per cento del traffico. La cautela nel maneggiare i dati evidentemente resta d'obbligo.
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o sennò limitati a dare un gudizio o un consiglio....P2P